TECNICA
L’itinerario, di grande valore paesaggistico, complessivamente registra 37,4 chilometri ed è adatto ad un cicloescursionista con un minimo di allenamento. La strada, sempre asfaltata rende possibile l’uso di qualunque bicicletta ed è quindi molto adatta anche per una seduta di allenamento con la “specialissima”. Il percorso, vallonato, è di media difficoltà e i tratti di salita non superano mai i 500 metri di lunghezza con pendenze che possono variare dal 3 al 7-8%. Tuttavia, la presenza anche di due ripide rampe con pendenze decisamente superiori al 10% da affrontare in sequenza consigliano l’uso di rapporti molto agili (26-28); di conseguenza una buona scalatura di rapporti è la seguente: 53/39 e 14/26-28.
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Partiamo anche in questo caso da Borgo San Lorenzo ed imbocchiamo la strada provinciale in direzione di San Piero a Sieve. Il percorso è pianeggiante ed alberato ma dobbiamo fare attenzione al traffico intenso ed ai numerosi mezzi pesanti.
Al chilometro 5,8 giungiamo all’incrocio con la strada provinciale n.503 del Passo del Giogo nel comune di San Piero a Sieve; svoltiamo a destra e dopo poche centinaia di metri imbocchiamo la strada a sinistra per Barberino di Mugello. Dopo circa un chilometro una strada a destra (direzione Bosco ai Frati) ci immette in una zona di aperta campagna.
Il nastro di asfalto è stretto ma il fondo è in condizioni discrete e il traffico è quasi del tutto assente se si eccettuano i giorni festivi dell’estate. É un dolce saliscendi che fiancheggia il Bosco ai Ronchi e che successivamente si attraversa per giungere, al chilometro 10, dopo una breve salitella, al Convento di Bosco ai Frati, località religiosa importante del territorio mugellano.
Usciti dal bosco si arriva, al chilometro 11,4, ad un bivio dove si svolta a destra in direzione di Galliano. La strada diviene ampia e soleggiata, ma il traffico continua ad essere scarso; di fronte a noi si può notare il lungo, continuo, crinale appenninico con i suoi valichi (la Futa, la Raticosa, il Giogo di Scarperia, la Colla di Casaglia, il Muraglione) croce e delizia di tutti i cicloamatori toscani ed emiliano-romagnoli.
Si costeggia l’aviosuperficie di Galliano dove velivoli leggerissimi decollano e atterrano nei prati e dove, con un po’ di coraggio, si può provare l’ebbrezza del volo e, al chilometro 15, dopo una leggera salita, si giunge a Galliano. Da qui, prendendo in direzione Sant’Agata, inizia un percorso diverso dal precedente, con strade sempre bene asfaltate ma che descrivono un tortuoso nastro di saliscendi anche ripidi che sono una delle caratteristiche principali di questa fascia pedemontana.
A Sant’Agata, con la sua splendida chiesa romanica, si giunge dopo circa 4 chilometri (chilometro 19,6) di su e giù nella campagna, fra case coloniche e fienili ristrutturati in splendide abitazioni. Dopo Sant’Agata possiamo “tirare il fiato” per qualche chilometro fino a che non si incontra il balzo che porta all’interno delle mura di Scarperia (chilometro 23,3), con la sua tradizione dei ferri taglienti e lo splendido Palazzo dei Vicari.
Attraversato l’abitato di Scarperia proseguiamo per Luco di Mugello iniziando di nuovo un tratto stradale molto vallonato che ci porta a costeggiare, al chilometro 24,8, l’Autodromo Internazionale del Mugello. Il circuito, di proprietà della Ferrari che svolge qui molti test, oltre ad essere celeberrimo per ospitare uno dei Gran Premi di Motociclismo più belli e più attesi dagli appassionati di tutto il mondo, ha anche una tradizione ciclistica. Infatti, nel 1977 ha ospitato l’arrivo del Giro d’Italia - vittoria di Marino Basso in volata - esperienza che viene ripetuta anche nel Giro d’Italia 2007.
La strada prosegue allo scoperto ma sempre con un traffico molto scarso fino a giungere a Luco di Mugello. Che siamo nella patria del tortello di patate, vero vanto mugellano, lo si può facilmente capire dagli innumerevoli cartelli che da marzo ad ottobre tappezzano i muri e pubblicizzano le sagre paesane con questa specialità.
Dopo Luco di Mugello (chilometro 26) la sede stradale si restringe pur rimanendo bene asfaltata; dopo aver svoltato in direzione di Ronta (chilometro 28,1) superando il Torrente Bosso inizia però il tratto più duro del percorso.
La prima rampa che immette nel bosco, anche se di poche centinaia di metri, è una rasoiata alle gambe che richiede di alleggerire il più possibile il rapporto. Superata questa prima asperità alcuni tornanti in discesa immettono in una splendida piccola valle dove non è impossibile scorgere caprioli in libertà. Il paesaggio è incantevole ma a meno di fermarsi non lo si gode più di tanto poiché, dopo poche centinaia di metri di pianura, inizia la seconda rampa in salita; e questa volta bisogna fare ricorso a tutte le energie - e al rapporto più agile - per non dover scendere di sella. Questa salita, non più lunga di tre-quattrocento metri, supera senz’altro il 15% di pendenza (si passa da quota 292 a 371 metri sul livello del mare) e giunge all’abitato di Selva (km 30,1) da dove, con uno stretto saliscendi, si arriva ad incrociare la strada provinciale n.302 Brisighellese-Ravennate (chilometro 31,4). A sinistra inizia l’abitato di Ronta e la salita che conduce al Passo della Colla di Casaglia mentre noi svoltiamo a destra ed iniziamo la discesa che, dopo 6 chilometri, ci riporta a Borgo San Lorenzo..
DA VEDERE!
SAN PIERO A SIEVEIl borgo appartenuto agli Ubaldini ingrandì ed acquisì importanza con la famiglia Medici. Nell’abitato che conserva il suo antico aspetto si trovano il PALAZZO ADAMI, VILLA SCHIFANOIA (già possesso Mediceo), la PIEVE DI S. PIETRO risalente all’XI sec. (conserva un Fonte Battesimale di Luca della Robbia e un Crocifisso attribuito a Raffaello da Montelupo). Nelle immediate vicinanze è la VILLA DELLE MOZZETE con ampio parco romantico.
Nei dintorni si trovano i principali edifici legati alla famiglia dei Medici:
- il CASTELLO DEL TREBBIO costruito sui ruderi di una torre feudale da Michelozzo Michelozzi su commissione di Cosimo dei Medici
- il CONVENTO DI BOSCO AI FRATI che conserva il prezioso crocifisso ligneo attribuito a Donatello
- la cinquecentesca FORTEZZA DI S. MARTINO voluta da Cosimo I Granduca a presidio della vallata del Mugello.
Comune di San Piero a Sieve
tel. 055/848751
fax 055/848432
www.comune.san-piero-a-sieve.fi.it
SCARPERIA
“Terra nuova” trecentesca di fondazione fiorentina, famosa per la lavorazione del coltello, conserva il trecentesco PALAZZO DEI VICARI che ospita il MUSEO DEI FERRI TAGLIENTI, tratti delle mura, la CHIESA DELLA PROPOSITURA DEI SS. JACOPO E FILIPPO già convento degli agostiniani (all’interno TONDO MARMOREO di Benedetto da Maiano del XV sec., crocifisso ligneo del Sansovino, tabernacolo per gli olii santi di Mino da Fiesole), l’ORATORIO rinascimentale della MADONNA DI PIAZZA con tempietto tardo gotico. Interessante è la visita alla vecchia Bottega del Coltellinaio in Via Solferino.
Appena fuori dal circuito delle mura è l’ORATORIO della MADONNA dei TERREMOTI con affresco di Filippo Lippi.
Nei dintorni visite consigliate:
- al paesino di S. Agata, sviluppatosi intorno alla omonima PIEVE - il più insigne edificio sacro del Mugello (ricostruito nel XII sec.conserva un notevole recinto battesimale del 1608) dove si trova una interessante RACCOLTA DI ARTE SACRA
- alla Pieve di S. MARIA di FAGNA con aspetto tardo barocco.
Comune di Scarperia
tel. 055/843161
fax 055/846509
www.comune.scarperia.fi.it