vetrata cappellina salaiole
museo chini
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Stefano_Aramini_cultura01
Paolo_Marracchi_cultura01A
PIEVE DI S.AGATA_LEOPOLDO_CECCHI_CULTURA_04
leprino
CHIESA DI LUCO M.LLO_LEOPOLDO_CECCHI_CULTURA_01
villa pecori
Borgo San Lorenzo 0005
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CHIESA DI LUCO M.LLO_LEOPOLDO_CECCHI_CULTURA_01
villa pecori
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Borgo San Lorenzo 0005
vetrata cappellina salaiole
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Il Palazzo dei Vicari

Uniti già dalla storia con la presenza della famiglia Medici, dal 2014 i due paesi sono un Comune unico.

San Piero a Sieve, crocevia fin dall’antichità, si è sviluppato nei secoli intorno alla Pieve di San Pietro, che nel 2018 ha festeggiato il suo primo millennio. Nella parte alta del paese sono sorte nel Rinascimento Villa Adami (oggi biblioteca), Villa Schifanoia e la Fortezza di San Martino, fatta costruire nel 1569 da Cosimo I de’ Medici con il contributo di Bernardo Buontalenti. Sulla Fortezza, colossale macchina bellica costruita per resistere agli assedi, aleggia da sempre l’antica leggenda del Regolo, un drago o forse un Basilisco, che si anniderebbe nelle fondamenta, causando fenomeni inspiegabili.

A breve distanza si scorge la torre merlata del Castello del Trebbio, costruito nel ‘400 sui ruderi di una precedente torre feudale da Michelozzo su commissione di Cosimo Il Vecchio de’ Medici. Luogo amato da Lorenzo il Magnifico, nel 1476 ospitò Amerigo Vespucci in fuga dalla peste e fu poi abitato dal capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, dalla moglie Maria Salviati e dal figlio Cosimo I, futuro Granduca di Toscana. Nel 2013 il Trebbio ha ricevuto l'ambito riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO insieme alle altre Ville medicee.

Nelle vicinanze è il Convento del Bosco ai Frati, fondato dagli Ubaldini prima dell'anno Mille e donato a San Francesco d’Assisi. Nel 1273 vi dimorò San Bonaventura, cui è intitolata la chiesa; il complesso fu riedificato da Michelozzo nel ‘400 per Cosimo il Vecchio, e molti furono i doni preziosi lasciati qui dai Medici, fra cui un crocifisso ligneo di Donatello.

Da qui il percorso continua verso uno tra i “Borghi più belli d'Italia”, Scarperia (alla "scarpa" dell'Appennino), “terra nuova” fondata da Firenze l'8 settembre 1306; ogni anno tutto il paese rivive il suo passato con le Giornate Rinascimentali e il Palio del Diotto. Il trecentesco Palazzo dei Vicari, oltre all’archivio storico e l’antico orologio della torre campanaria, opera di Filippo Brunelleschi, è sede del Museo dei Ferri Taglienti, produzione di cui Scarperia vanta secoli di alta produzione. Consigliata una visita nell'antica Bottega del Coltellinaio nella vicina via Solferino e acquisti nelle botteghe artigianali del centro storico.

Nelle campagna circostante si incontrano le Pievi millenarie di Santa Maria a Fagna e di Sant’Agata, attigua alla Raccolta di Arte Sacra e al Centro documentazione archeologica. Nell’antico borgo si può seguire un itinerario storico-culturale, ammirando vecchi mulini, ponti e il delizioso Museo Sant'Agata Artigiana e Contadina di Leprino, unico nel suo genere.

Imperdibile una visita al Centro Documentazione e Ricerche Storiche di Gotica Toscana nella vicina frazione di Ponzalla, nato per salvaguardare la memoria del passaggio della Seconda Guerra Mondiale in Toscana.

A Scarperia, troviamo anche il celeberrimo Autodromo Internazionale del Mugello, un tracciato di 5245 m che si snoda attraverso 15 curve. Inaugurato nel 1974 per iniziativa dell'Automobile Club di Firenze, dal 1988 di proprietà della Ferrari, ospita il Gran Premio d'Italia di Motociclismo e numerose gare di fama mondiale.

 Arte e Fede

A San Piero a Sieve, merita una visita la millenaria Pieve di San Pietro, consacrata nel 1018 e dove fu pievano Leonardo di Bernardo de' Medici, Vescovo di Forlì, le cui insegne di famiglia si trovano sulla porta principale. Al mecenatismo mediceo si deve il fonte battesimale in terracotta policroma con scene della vita del Battista, realizzato nel 1508 dai Della Robbia. Sull'altare maggiore è un Crocifisso ligneo attribuito a Raffaello da Montelupo. Nella canonica, che comprende anche uno splendido salone cinquecentesco sono custodite altre pregevole opere d'arte.

Dirigendosi verso il lago di Bilancino, in località Lucigliano si trova il Convento di Bosco ai Frati.

Nella piazza centrale di Scarperia, davanti a Palazzo dei Vicari è l'Oratorio della Madonna di Piazza, elegante costruzione quattrocentesca in cui i Vicari ricevevano il giuramento di obbedienza dei Podestà del Vicariato dopo essere entrati in carica. All'interno è la Madonna in Trono col Bambino e Angeli di Jacopo del Casentino (1345 circa), inserita in una cornice marmorea di Mino da Fiesole. Sulla piazza dei è anche la Propositura dei SS. Jacopo e Filippo, già chiesa di un convento agostiniano, di cui resta il chiostro quattrocentesco. All'interno sono un Crocifisso ligneo del Sansovino, un tondo marmoreo di Benedetto da Maiano (XV sec.) e un tabernacolo per gli oli santi di Mino da Fiesole. Poco fuori dalle mura medievali è l'Oratorio della Madonna dei terremoti, che conserva al suo interno una venerata Madonna con bambino attribuita a Filippo Lippi. Tel. 055 8468165 - www.parrocchiascarperia.it

Nelle vicinanze:

  • la Pieve di Sant'Agata, sorta su una delle più importanti vie di comunicazione del Medioevo che univa Firenze e Bologna attraverso il Passo dell'Osteria Bruciata. Il paese si sviluppò intorno alla Pieve, eretta prima del 1000 con facciata a capanna e portale sormontato da un architrave a nastri intrecciati. L'edificio, in bozze di alberese con arenaria e serpentino verde, ha tre navate su cui poggia direttamente la travatura lignea della copertura a capriate. All'interno, tra le varie opere d'arte, sono una tavola di Jacopo di Cione raffigura la Madonna delle Grazie (1383) e un fonte battesimale composto da sette lastre marmoree dell'ambone del XII secolo. tel. +39 055 8406926 - 055 8406985
  • Sulla cima di una collina è la Pieve di Santa Maria a Fagna, consacrata nel 1018, oggi in forme barocche dopo il restauro del 1770. Del XII secolo conserva un pulpito poligonale con intarsi di marmo bianco e serpentino verde e un fonte battesimale ottagonale con formelle. Interessanti, infine, l'Assunzione della Vergine di Santi di Tito (1587) e un Cristo Morto in cera di Clemente Susini (1805). Nella pieve, alla fine Duecento venne sepolto il Cardinale Ottaviano degli Ubaldini, citato da Dante nella Divina Commedia. Tel. 055 8468165

 

 

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