Incantevole villaggio tra i monti dell’appennino tosco-romagnolo, dal 2018 Palazzuolo sul Senio fa parte dei "Borghi più belli d'Italia".
I vicoli e l’impronta medioevale fanno da cornice perfetta per “Medioevo alla corte degli Ubaldini”, rievocazione storica che da oltre due decenni, per lo spazio di un weekend, riporta il paese al dominio dei potenti feudatari, costretti infine a cedere il potere alla Repubblica Fiorentina nel 1362.
La fontana monumentale nel centro del paese, contornata da una suggestiva scalinata che porta alla seicentesca Chiesa dei SS. Carlo e Antonio, fa da quinta scenica ad eventi teatrali e manifestazioni durante tutto il corso dell’anno. Nel severo e trecentesco Palazzo dei Capitani sono oggi ospitati il Museo Archeologico Alto Mugello e il Museo delle Genti di Montagna.
Dal 2019 il centro storico si è arricchito anche di un piccolo luogo speciale: un'ex edicola che ospita una mini galleria di arte contemporanea, E50035.
Numerosi ristoranti nelle vie del centro servono prelibatezze locali dolci e salate, influenzate dalla vicina cucina romagnola.
Nei dintorni di Palazzuolo si possono visitare il Santuario della Madonna delle Nevi di Quadalto del XV sec. e l’antica Badia di Susinana, in cui fu sepolto nel 1302 Maghinardo Pagani, citato da Dante nella Divina Commedia, fare escursioni a cavallo, trekking e seguire percorsi in mountain bike lungo la vecchia strada comunale che portava alla Colla di Casaglia ammirando i panorami magnifici e giungendo all’affascinante borgo di Lozzole, sorto su un’antica fortezza degli Ubaldini.
Nel suggestivo centro storico di Palazzuolo Sul Senio, alla destra del Palazzo dei Capitani, è la secentesca Chiesa di Sant'Antonio, preceduta da un bel portico a tre archi, che conserva decorazioni a stucco e tele del '600.
La Chiesa di Santo Stefano, di antica origine e ristrutturata ai primi del Novecento, conserva nella canonica dipinti, sculture e arredi sacri provenienti dalle chiese del territorio. L'abside e le cappelle laterali sono arricchite da decorazioni floreali di Dino Chini, risalenti al 1945. Tel. 055 8046014