TECNICA
La salita presenta una pendenza media modesta (4,4%) ma in realtà è molto impegnativa sia per la lunghezza (14,5 chilometri) sia perché nella seconda parte procede “a gradoni” con pendenze anche superiori al 10%. Il dislivello complessivo è di 635 metri e i rapporti consigliati sono il 39/23-25 per la seconda parte mentre per i primi chilometri è sufficiente un 39/17-19.
Il manto stradale è in buone condizioni, e il traffico è modesto ad eccezione delle domeniche d’estate, anche se si deve fare attenzione ai mezzi pesanti. I tempi medi di salita per un cicloamatore oscillano fra i 45 minuti e 1 ora e per un cicloescursionista fra 1h10’ e 1h25’. Il record della cronoscalata della Futa è di 25’21”11 (!!!) stabilito da Francesco Casagrande nel 1995.
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E’ forse il passo del Mugello più noto agli appassionati di ciclismo, sia perché frequentatissimo nelle escursioni dei cicloamatori toscani ed emiliani sia perché per molti anni professionisti e dilettanti si sono sfidati nella sua prestigiosa cronoscalata.
Si pedala a mezza costa e anche nelle giornate più calde si può godere della frescura degli alberi che ombreggiano la sede stradale. Dopo aver superato la splendida pieve romanica di San Gavino al chilometro 6,7, si giunge a Il Bivio dove si incrocia la strada regionale n.65. Qui si svolta a sinistra e, dopo una breve rampa, si arriva nell’abitato di Montecarelli dove si può eventualmente riempire la borraccia (fontana sulla sinistra) in vista del secondo e ben più impegnativo tratto di salita.
Proprio all’uscita dal paese, al chilometro 8, ci si trova ad affrontare una prima rampa assai severa. E’ opportuno inserire un rapporto molto agile poiché qui inizia uno dei tratti più duri dell’ascesa: tre strappi di 6-700 metri con pendenze fra l’8 e il 12% e con la strada che si snoda tutta allo scoperto costringendo, in estate, a sudate colossali.
Al chilometro 10,7 si giunge alla frazione di Santa Lucia (700 metri sul livello del mare) dove la salita, dopo un breve respiro, riprende impegnativa anche se in questo tratto si comincia almeno a risentire del benefico effetto rinfrescante dell’altitudine. Al chilometro 11,6 la strada spiana per 400 metri ma, dopo aver superato Monte di Fo, le pendenze si fanno di nuovo consistenti. Questo tratto, il più arcigno dell’intera ascesa, è lungo 1.800 metri con una serie di tornanti che si attorcigliano lungo il fianco della montagna e che presentano pendenze superiori al 10%. Finalmente, in corrispondenza de L’Apparita (chilometro 13,8), la salita impegnativa ha termine.
Per il ritorno a Barberino vedi il percorso 4.