Da Borgo San Lorenzo inizia per la Faentina il tratto più pittoresco in costante salita, in alcuni punti del 26 per mille. Lasciata la stazione di
Borgo San Lorenzo il treno si immerge in un paesaggio aperto tra i campi di grano, di soia o di girasole. La veduta si fa sempre più suggestiva: vecchie vigne e ulivi, pievi millenarie, antiche case coloniche, orti geometrici accompagnano il viaggiatore sino alla stazione di Ronta, ultimo centro della vallata prima di affrontare l’Appennino.
Le due "faentine", strada statale e ferrovia, adesso si dividono; la prima affronterà il Passo della Colla di Casaglia, la strada ferrata penetrerà nel cuore della montagna in una successione pressochè continua di gallerie e viadotti. Nei brevi momenti di uscita dai tunnels si intravede un territorio isolato e selvaggio tra boschi di castagno prima e faggio poi. Si scorgono sentieri e antiche mulattiere, vecchi ruderi e numerosi caselli sulla linea.
Poco dopo la fermata di Fornello, dove non ci sono case nè strade, il tracciato si interra nella grande galleria dell’Appennino o degli Allocchi, che a metà - circa 1800 mt. - raggiunge l’altezza del passo 578,38 mt sul livello del mare. Quindi inizia la discesa verso la Romagna e si incontrano le stazioni di Crespino sul Lamone e di Marradi, la città del poeta Dino Campana.
Attraversata la stazione, grande, con un ampio piazzale e con una decina di binari, la linea discende verso la pianura romagnola. Lo spettacolo è sublime: ville, castelli medioevali, il paesaggio che da montano si fa pieno di colline con frutteti di peschi e ciliegi che in primavera diventano nuvole di fiori. La ferrovia giunge quindi alla nota città medioevale di Brisighella e dopo dieci chilometri conclude il suo percorso a Faenza ricongiungendosi alla linea adriatica Bologna-Ancona.
Nel 1921 fu inaugurato il tronco ferroviario Faenza-Russi e da quella data è possibile dalla stazione di Faenza, in alcuni casi senza nemmeno cambiare treno, raggiungere la magnifica città di Ravenna, la successiva stazione di Classe e tutta la riviera adriatica.

Le due "faentine", strada statale e ferrovia, adesso si dividono; la prima affronterà il Passo della Colla di Casaglia, la strada ferrata penetrerà nel cuore della montagna in una successione pressochè continua di gallerie e viadotti. Nei brevi momenti di uscita dai tunnels si intravede un territorio isolato e selvaggio tra boschi di castagno prima e faggio poi. Si scorgono sentieri e antiche mulattiere, vecchi ruderi e numerosi caselli sulla linea.
Poco dopo la fermata di Fornello, dove non ci sono case nè strade, il tracciato si interra nella grande galleria dell’Appennino o degli Allocchi, che a metà - circa 1800 mt. - raggiunge l’altezza del passo 578,38 mt sul livello del mare. Quindi inizia la discesa verso la Romagna e si incontrano le stazioni di Crespino sul Lamone e di Marradi, la città del poeta Dino Campana.
Attraversata la stazione, grande, con un ampio piazzale e con una decina di binari, la linea discende verso la pianura romagnola. Lo spettacolo è sublime: ville, castelli medioevali, il paesaggio che da montano si fa pieno di colline con frutteti di peschi e ciliegi che in primavera diventano nuvole di fiori. La ferrovia giunge quindi alla nota città medioevale di Brisighella e dopo dieci chilometri conclude il suo percorso a Faenza ricongiungendosi alla linea adriatica Bologna-Ancona.
Nel 1921 fu inaugurato il tronco ferroviario Faenza-Russi e da quella data è possibile dalla stazione di Faenza, in alcuni casi senza nemmeno cambiare treno, raggiungere la magnifica città di Ravenna, la successiva stazione di Classe e tutta la riviera adriatica.