Dino Campana manifestava il suo disagio mentale con forme di irrequietezza che lo portavano a girovagare nei dintorni di Marradi. I due percorsi descritti hanno come filo conduttore i luoghi toccati dal poeta nel suo instancabile peregrinare per i monti e le valli del paese natio nelle quali maturò ed elaborò il suo capolavoro "I Canti Orfici".
Note introduttive e tecniche
“Il mattino arride sulle cime dei monti.
In alto sulle cuspidi di un triangolo desolato
si illumina il castello, più alto e più lontano”.
Accesso
Marradi è raggiungibile in auto da Firenze o da Faenza tramite la Statale n. 302 o in treno tramite la ferrovia Faentina.
Descrizione a piedi
Da Marradi si segue la statale in direzione Firenze ma, oltre il bivio per San Benedetto, si prende a destra uno stretto ponte che supera il Lamone portandosi sulla sua sinistra orografica. A sinistra si segue una lingua di asfalto che prima corre in piano e poi sale fino a raggiungere Via Cardeto. La via va presa a destra, passando davanti alla chiesa di Cardeto e poi salendo sulla sterrata che porta al Podere Poggioli. Seguendo la nuova segnaletica un facile e non faticoso tracciato porta allo storico edificio, di cui si conserva una torre quadrata,da poco restaurata, e parte delle mura di cinta settentrionali. La rocca doveva, con ogni probabilità, essere dotata di un camminamento sotterraneo di cui è ancora visibile, sebbene in parte interrata, un'uscita. Per scendere è possibile seguire una pista sterrata che porta alla statale nei pressi del Ponte di Camurano. Sulla statale si va a sinistra e,poco prima di Biforco, si prende a sinistra Via Cardato ritornando quindi al punto di partenza.