TECNICA
La salita, benché relativamente breve (10,2 chilometri) e con pendenze mai superiori al 10%, ha una pendenza media importante (5,6%) e quindi richiede un notevole impegno.
Il dislivello superato è di 573 metri e i rapporti consigliati sono il 39/23-25 per il primo e il terzo tratto mentre per la parte centrale sarà sufficiente un 39/17-19. Il manto stradale è in buono stato e il traffico è quasi del tutto assente. E’ una salita solo parzialmente ombreggiata con un’unica possibilità di riempire la borraccia. I tempi medi di salita per un cicloamatore oscillano fra i 40 minuti e i 50 minuti e fra 1 ora e 1h10’ per un cicloescursionista.
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Il Valico del Paretaio è un passo fra i meno conosciuti al grande pubblico ma non per questo meno duro o poco spettacolare. Anzi, il fatto che attraversi una zona poco abitata e pochissimo battuta dal traffico rende la salita ancora più suggestiva e la conquista del valico più affascinante.
L’inizio è posto a Coniale (alt. 307 mslm), una frazione a circa 11 chilometri dal centro di Firenzuola in direzione di Imola, nella splendida valle del fiume Santerno. La salita è subito impegnativa e sono necessari rapporti leggeri. Dopo meno di un chilometro, sulla destra, si incontra una piccola fonte di acqua freschissima, e la strada inizia ad arrampicarsi con notevoli pendenze (7-8%) lungo il fianco del Poggio di Stignano. Questo primo tratto è caratterizzato da una serie di tornanti che conducono al bivio per l’abitato di Tirli (km. 3,1, alt. 512 mslm). Successivamente la pendenza si fa meno impegnativa (3-5%) e la strada più lineare. E’ un tratto abbastanza ombreggiato (l’unico) di circa 2,5 chilometri e supera gli abitati di Albignano e Stignano.
Dopo Stignano (km. 5,5 alt. 621 mslm) la strada riprende a salire in maniera più accentuata con pendenze del 6-7%. E’ forse il tratto più impegnativo poiché la pendenza resta pressoché costante per circa 4 chilometri. Inoltre questa zona, molto aperta, è battuta dal vento che spesso soffia in senso sfavorevole. La contropartita allo sforzo è però uno splendido panorama che spazia per molti chilometri fra le vette di questa parte di Appennino.
Man mano che ci avvicina al valico gli alberi ad alto fusto scompaiono per lasciare il posto a vegetazione bassa e quindi il caldo può risultare intenso nelle torride giornate d’estate non mitigate dal vento. A poco meno di un chilometro dal passo tuttavia la strada impegnativa termina e si procede in leggera pendenza fino al valico (chilometro 10,2, alt. 880 mslm). Da qui inizia una discesa tortuosa che in circa 8 chilometri ci porta al paese di Palazzuolo sul Senio.
Per il ritorno, si può proseguire da Palazzuolo per Casola Valsenio e poi rientrare nella valle del Santerno a Fontanelice e da qui risalirne il corso fino a Firenzuola (83 chilometri), oppure si può procedere nell’impegnativa escursione via Passo della Sambuca e Passo del Giogo (95 chilometri, vedi percorso 5, variante 1).